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24 - MUSEO ARCHEOLOGICO

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Storia

Vi ricordate SS Annunziata e la sorella di Cosimo II? Ecco, lei abitava in questo palazzo, collegato appunto alla chiesa dal cavalcavia e con due passaggi sotterranei al monastero. Siamo nell'anno 1619 e da quell'anno molte principesse di casa Medici si ritirarono in quest'edificio come Claudia, duchessa d'Urbino o Anna, la figlia di Cosimo I o Vittoria della Rovere, moglie di Ferdinando II. "Il giardino sorto al posto di un'antica vigna, fu utilizzato dalle religiose fino alla metà del secolo XVII. Con l'acquisto della proprietà da parte del Principe di Craon, il giardino cambò aspetto, infatti il Principe gli dette una nuova sistemazione suddividendolo in dodici parterre e inserendovi piante ornamentali e da frutto (cedri, aranci e viti). Nel 1787, Pietro Leopoldo fece ristrutturare il palazzo e trasferire la cappella del giardino all'Accademia di Belle Arti per poter mettere in diretta comunicazione il giardino con lo Stanzone della Compagnia del Nicchio, adibito a serra. L'impianto del giardino resta legato a schemi geometrici, anche quando il palazzo divenne sede della Corte dei Conti nel periodo di Firenze Capitale d'Italia. Nel 1880 il palazzo diventa sede del Museo archeologico e il giardino acquista maggiore importanza diventando la sede della Sezione Topografica dell'Etruria (1894), nella configurazione ancora attuale, opera del giardiniere Attilio Pucci (collaboratore di Giuseppe Poggi). Il giardino diventa così parte integrante della struttura museale con l'esposizione en plain air di statue, colonne e frammenti di monumenti architettonici antichi. Pini domestici, cedri del Libano ed un Tasso si affiancano a cespugli di sapore mediterraneo come corbezzoli e tamerici e a piante come l'albero di Giuda e alle magnolie."

Contenuti.

Venite in Chianti che prima essere terra di Rinascimento Fiorentino era terra Etrusca e non potete mancare la visione di questo museo. Se è vero che siamo perchè eravamo, ecco, noi tutti eravamo Rasna, Etruschi, poi Romani ed infine attraverso i secoli, eccoci qua. Nella cultura occidentale e fino a qualche decennio fa, il nome ed il sangue veniva portato dalla discendenza maschile ed i Buonarroti si sono spenti con Elina. Forse ognuno di noi che è nato e cresciuto qua, ha un parente legato ad un opera d'arte, ad un muto scalpellino che ha creato la facciata del Duomo di Firenze o quella delle tante chiese che ornano la città. Per un attimo seguite questa cultura, rileggetevi un po' la storia del vino e capirete un po' di più dell'evoluzione dell'arte e della cultura chiantigiana.

La chimera di Arezzo.

Venne trovata in un campo vicino ad Arezzo nel 1553. Risale all'incirca al IV secolo a.C., è in bronzo e venne mostrata a Cosimo I dal Vasari.. L'aspetto attuale è dovuto ad un erroneo restauro da parte di Benvenuto Cellini il quale ricostruendo la coda serpentina e la testa di capra sul dorso, le appose l'una verso l'altra, mentre molto probabilmente, entrambe avrebbero dovuto guardare lo spettatore. Io non starò certamente ad elencarvi tutto quello che ci troverete altrimenti, davvero ci vogliono 12 pagine. Da sapere però, ci sono due cose importanti. La prima è che il museo si compone di una sezione Rasna, una Romana, una Greca ed una Egizia. La seconda cosa è che la sezione egizia è seconda solo a quella del museo di Torino che è il secondo in ordine di importanza dopo quello del Cairo. Un piccolo giro di parole per dirvi che se vi piace la storia e le civiltà susseguitesi nei secoli qui, davvero vi "perderete".

 

INDIRIZZO:Firenze, della Colonna, 38
Tel. 055 23575 (Soprintendenza per i Beni Archeologici) Fax 055 242213 (Soprintendenza per i Beni Archeologici

Lunedì: 14.00-19.00; Martedì e Giovedì: 8.30-19.00; Mercoledì, venerdì, sabato e domenica: 8.30-14.00

Il giardino del Museo Archeologico è visitabile il sabato mattina con l'accompagnamento del personale di custodia.

Chiusura: Chiusura: Natale, Capodanno, 1° maggio

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Etruscan Statue

The magnificent Rasna Chimera